Mauro Nicoloso

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Non è che noi stiamo migliorando, sono gli altri che peggiorano!

In Attualità on 6 dicembre 2011 at 11:50 am

La Marcegaglia ha definito la manovra dura ma necessaria per salvare Italia ed Euro. Viene da chiedersi : dura per chi? Considerato che per un terzo del gettito sarà garantito dalla reintroduzione dell’ICI sulla prima casa.

Dura certamente, ma non per il presidente di confindustria ! La Emma nazionale ha certamente perso una buona occasione per tacere, dal momento che la manovra non tocca ne lei ne i suoi compari, se non in minima parte.

Nel frattempo arrivano le stime della pressione fiscale sino al 2013. Pare che avremo un bel 44,5% solo di imposte, alle al quale bisognerà aggiungere i versamenti previdenziali, e con ciò che resta proveremo a campare! Come premio per queste condizioni di rigore ci manderanno in pensione qualche anno dopo. Sarà per questo che Elsa Fornaro se la piange ?

A cercare di salvare tutto arrivano, però, Romano Prodi e Giuliano Amato. Entrambi ex-premier, firmano a 4 mani un appello al prof.Monti, dalle pagine de IlSole24Ore.

E qui il cittadino si chiede : Ma se non avete combinato niente quando eravate in carica, o meglio, avete contribuito a creare la situazione in cui oggi versa il nostro paese. Ma almeno il buon gusto di tacere! No?  Il sogno degli Stati Uniti d’Europa non è praticabile ! Ne Francia e tantomeno Germania si sognano di rinunciare al controllo territoriale attraverso i loro rispettivi governi centrali. Cari i miei professori, non esisterà mai un parlamento europeo esecutivo! Non con i trattati almeno. Provate a far digerire una Carta Costituzionale Europea agli stati membri. Perchè un’Europa esista, è necessario prima costituirla. Un processo che dura decenni! Leggi il seguito di questo post »

Le origini della grande crisi (Parte prima)

In Attualità on 29 novembre 2011 at 4:21 PM

E’ ormai argomento di discussione nella gran parte dei talk show televisivi. Anche le stazioni radio non rinunciano a raccogliere pareri, più o meno eminenti, fra un disco e l’altro.

Sulla rete, e nei social network in particolare, gli argomenti che normalmente non scarseggiano,  si sono ridotti a fare da gregari alle discussoni sulla grande crisi, ormai quasi recessione vera per la nostra Italia e sopratutto per noi !

La crisi economico-politica di questo periodo, sta assumendo sempre più le forme di una compagna di viaggio. Un “problema” con il quale convivere almeno sino a quando la super squadra di Mario Monti non tolga, magicamente, le castagne dal fuoco.

Con l’aiuto di un po di testi, in particolare “viaggio nella grande crisi” scritto ad 8 mani fra giornalisti finanziari e tecnici, vediamo un po di capire in modo semplice come si è arrivati in questa situazione scomoda, non solo per noi , ma per tutti i paesi cosidetti “evoluti”.

Come nasce la “crisi” ?
Quanto stiamo osservando oggi sui mercati, in Borsa e più in generale, nelle economie dei paesi europei ed i relativi riflessi nella politica, sono le conseguenze di fatti accaduti, giorno più giorno meno, dieci anni orsono.

In qualche modo è possibile affermare che uno dei responsabili di tutto ciò è Bin Laden.

Dopo l’undici settembre, gli Stati Uniti si trovano a dover riconquistare la fiducia del popolo e ridargli serenità.

Il sogno clintoniano era di avere un popolo di proprietari di immobili. E’ con questo obbiettivo che le banche americane iniziano, irresponsabilmente, a accendere mutui a tassi accessibilissimi a chiunque lo richiedeva, senza verificare la solvibilità degli individui, e per finanziamenti del 100% del valore delle case, a fronte, cioè, di nessun anticipo.

Da li alla vera e propria speculazione finanziaria sulla compravendita di immobili, il passo fu davvero breve.

Il sogno di poter guadagnare comprando immobili e rivendendedoli immediatamente dopo, funzionò si per poco, ma a sufficienza per creare un debito popolare verso le Banche americane di dimensioni enormi.

Per effetto della grande richiesta, generata anche dai tassi di interesse  favorevoli con cui venivano erogati i mutui, le case aumentavano il loro valoro giorno per giorno.

Questa fu la leva che incoraggio i novelli possessori di immobili ad incrementare il loro debito, chiedendo ulteriore denaro in presto alle banche.

Se possiedo una casa che vale più del mutuo che sto pagando, posso chiedere finanziamenti per il valore della differenza casa-mutuo. Questo almeno in apparenza !

Unico particolare sino ad ora omesso, è relativo alla tipologia di mutui che venivano, a quel tempo, concessi. Sino a 3-5 anni l’interesse era a tasso fisso, dopo di che si passava al tasso variabile.

A ricanrare la dose fu la Federal Reserve, che per frenare l’inflazione portò il costo del denaro dal 1 al 5% in brevissimo tempo, dal 2006 al 2008.

L’effetto fu immediatamente visibile. Le famiglie che prima acquistavano con fiducia ora si trovavano a dover mettere in vendita gli immobili. Il pagamento delle rate era ovviamente insostenibile.

L’innesco del gioco al ribasso paralizzò temporaneamente il mercato. Ciò che era stato acquistato a 200 ora veniva messo in vendita a 100.

Molte furono le famiglie indebitate ed in difficoltà finanziarie. In poco tempo vennero pignorati 19000 appartamenti solo in Florida, siamo nel 2007.

Nel frattempo che cosa succedeva a tutti i crediti aperti dalle banche agli acquirenti e che nessuno pagava più ?

I TITOLI TOSSICI ?
Il credito è un titolo a tutti gli effetti. Nel senso che ha un valore di riscatto. I titoli di credito relativi alle migliaia di mutui accesi anni prima, furono quasi certamente diluiti in prodotti finanziari confezionati dalle banche americane. Di conseguenza messi in circolazione con la consapevolezza che la corrente li avrebbe portati da qualche altra parte, lontato dall’America.

Il crollo della Lehman
L’America pagò comunque un prezzo molto alto. 25000 dipendenti della Lehman, si ritrovarono senza un lavoro nei primi giorni di settembre 2008. La disoccupazione arrivò a toccare il 9% a causa dei licenziamenti, causati dal fatto che le banche non finanziavano più nessuno. 

Uno dei più imponenti istituti bancari d’America crollò nell’arco di un week-end. Le autorità americane decisero di non salvare Lehman dalla bancarotta, creando i presupposti per la crisi così come la conosciamo oggi.

Sembrerebbe che la politica economico/finanziaria americana qualche responsabilità se la debba riconoscere……. tuttavia le Rating Agency americane continuano a declassare il debito dei paesi europei che loro stessi hanno contribuito pesantemente a creare!

Alla prossima……