Mauro Nicoloso

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2011 – Odissea nell’economia del golf italiano

In Clubs, Editoriali on 9 febbraio 2011 at 1:00 am


Secondo le statistiche ufficiali della FIG, nel 2010, il numero totale di tesserati era 100548 per 386 campi da gioco (compresi i campi pratica e promozionali).

Questo ci dice che ogni Associazione Golfistica può contare mediamente su 260 Soci. Questo numero sarebbe di tutto rispetto se si potesse declinare alle piccole realtà golfistiche e campi pratica, mentre non garantisce la sopravvivenza del conto economico delle grandi strutture.

E sebbene, si stia parlando di un valore medio, lo stesso non è destinato a fare grandi progressi, almeno in termini assoluti. Soltanto il 30% degli italiani pratica sport in maniera continuativa o quasi (dato ISTAT) e di questi solo lo 0,5% pratica il golf. Anche con una proiezione di tipo ottimistica non si può certo pensare che il golf diventi lo sport nazionale (almeno da qui a qualche anno)! Primo dato ? troppi campi (cosiderata la concentrazione geografica) e pochi praticanti. Sappiamo che nella realtà le grandi strutture sono quelle che assorbono più giocatori. Sono però le stesse che richiedono il maggiore sforzo finanziario al giocatore quando si tratta di “pagare la quota”.

Se consideriamo che anche la classe di giocatori che un tempo si associava senza nemmeno chiedere l’importo , ha iniziato a fare il conticino di quanto l’associazione al golf pesi sul bilancio famigliare (la crisi colpisce tutti)
e se a questo aggiungiamo che si moltiplicano le iniziative del cosidetto  GOLF LowCost, bhe possiamo dedurre qualche considerazione interessante .

La prima riguarda le piccole strutture, che raccoglieranno inizialmente i “fuoriusciti” da grandi circoli. Avranno così disponibiltà per migliorare le porprie strutture. I miglioramenti delle strutture autorizzano, però, i circoli di dimensioni medio piccole ad aumentare a loro volta le quote associative. Sono già note realtà di campi pratica con qualche abbozzo di buca da golf che pretendono quote da campi a nove buche, senza però offrire in realtà quanto dichiarano.

Per i grandi circoli potrebbe essere un periodo di sofferenza, ma solo temporanea. Il livellamento delle quote associative avverrà rapidamente, i piccoli verso l’alto ed i grossi verso il basso. Tornerà quindi a non avere senso associarsi al campo pratica e ad essere ancora conveniente il 9 / 18 buche.

Questo farà tornare sui propri passi i campi pratica, in realtà a tornare sulla loro realtà ed alla ragione per cui esistono, promuovere il golf ed aumentere la massa critica di giocatori! Missione che impone accesso alle strutture a prezzi ragionevoli.

Questo, va da se, rallenta inevitabilmente il progresso dl golf nel nostro paese.
In verità, se la federazione avesse la possibilità di decidere sul “chi costruisce cosa” in tema di campi da golf, avrebbe la possibilità di capire meglio ed addirittura programmare il golf di domani. Purtroppo non è tempo di creare l’offerta per soddisfare la richiesta, è più che mai soddisfatta.

Al punto che, weekEnd a parte, potremo avere campi vuoti dal lunedì al venerdì, e diciamolo pure, isole comprese! In definitiva, i circoli importanti dovranno amministrare bene il fieno raccolto, se ancora ne conservano.
In alternativa puntare tutto su una gestione oculata nei prossimi due anni. Le strtture che non appartengono alla categoria grandi circoli, trovino rapidamente la propria dimensione per non rischiare di fare investimenti che tali non sono.
Nel frattempo, tutti si troveranno a fare i conti con la categoria più agguerrita, quella composta da organizzazioni che non hanno campi ma aggregano e gestiscono  giocatori reccogliendo esigenze ed opinioni attraverso attraverso il marketing sociale! E sono bravissimi a farlo, veri esperti di comunicazione, vedi NEXTgolf, BABAgolf, Greenpass etc. etc.

Non sfruttare il social networking da parte dei grandi è stato certamente un errore, e non solo! E’ stato un errore ancora più grave snobbare tutte queste organizzazioni sulla rete, con le quali ora è il caso di scendere a patti , se non addirittura di sedersi al tavolo delle trattative per aggiudicarsi i più attivi!

I numeri generali del golf non avranno, per il momento, grandi incrementi se non di qualche decimo di punto percentuale.
Gli stessi però saranno suddivisi in modi diversi. Essendo aumentata l’offerta la torta sarà tagliata in più porzioni. Quindi……. la partita è aperta e sopratutto dura per che è rimasto al palo.
meditate gente…. meditate.